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mercoledì 19 luglio 2017

Nauman è bravo ma va visto in certe condizioni (Roman nouveau, 29)


Al mattino di sabato, io e mia madre andammo a vedere la mostra di Bruce Nauman al centro Pompidou, altrimenti detto Beaubourg. Partire per Torino non potevo ancora partire. O se potevo, non sapevo di doverlo fare. Oppure sentivo di volerlo (poter) non fare. In ogni caso non partii. Gli accordi con la zia Pierina prevedevano una telefonata nel pomeriggio, per sapere se vi fossero miglioramenti o se io dovessi scendere a Torino con estrema fretta.
Ehi, ma chi è questo manichino anaffettivo al tuo fianco? Temo che si tratti di tua madre. Che cosa si agitava nella sua mente? Nella mia c’era un surreale campo di battaglia. Andare a una mostra di Bruce Nauman mentre tuo padre inizia a morire non è una cosa da ricordare con piacere.
Tuttavia Bruce Nauman è molto bravo. Ricordo soprattutto la scultura al neon dell’impiccato che ha un’erezione mentre viene strangolato dalla corda che lo uccide. Ricordo filastrocche come: eat and drink drink and piss eat and piss piss and die e simili.
Avevano che fare con la morte, quelle opere d'arte, e c’era nelle creazioni di Bruce Naumann qualcosa di vagamente confortante per il mio animo già trafitto. Quelle opere d’arte esprimevano qualcosa che mi teneva compagnia. Una cosa che ho imparato è che il pensiero della morte è anche autoconsolatorio. 
Mia madre comunque era molto meno simpatica di Nauman. La notizia della gravità del male del suo ex marito l’aveva lasciata incredula e taciturna, in ogni caso apparentemente incosciente di quale breve spazio di tempo siano due o tre giorni. Posso ammettere che lei non provasse più alcun affetto positivo per mio padre, poiché si erano separati da vent'anni: ma l’idea che morisse, con tutto ciò che questo ha poi effettivamente comportato, non avrebbe dovuto farle orrore? Nulla che somigliasse a tale sentimento fondamentale traspariva dal suo aspetto.
La rivedo ancora, abituato al suo eterno viso: un velo opaco le offusca lo sguardo incapace di futuro.

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